In questo volume, Perna batte sull’importanza della continuità storica, sul valore della tradizione, intesa non come una serie di inutili orpelli del passato, di futili ed esteriori consuetudini, ma come un tesoro da valorizzare costantemente, quasi si trattasse di uno di quei buoni fruttiferi a lunga scadenza, che continuano a dare interessi.
La nostra società da tempo vive in un eterno presente, alla giornata, mostrando in modo palese il suo disorientamento. Ci si affida al caso, all’improvvisazione, procedendo a tentoni, con la pretesa di chi vuole rinunciare ai tradizionali punti di orientamento, ritenuti scomodi o troppo impegnativi, senza possederne dei nuovi, anzi, spesso senza nemmeno cercarli.
Di qui la polemica dell’autore, palese e sotterranea, a seconda dei casi, che opera dopo opera porta alla luce le tessere del passato che ci circonda, anzi, di cui siamo costituiti, e studia il modo per poter meglio adattare il suo messaggio ai potenziali interlocutori.