L'A. ha voluto raccogliere in questo volume i suoi scritti su San Severo (1964-2014), corredandoli di annotazioni che non solo ne aggiornano i contenuti, ma li vivificano anche attraverso i tanti ricordi ad essi legati. Com'è stato giustamente rilevato nella Prefazione di Francesco Giuliani al volume: "Rileggendo i suoi scritti 'sanseveresi', opportunamente raccolti in un'unica opera, frutto di un certosino lavoro di cernita e di controllo, ritroviamo quelle parole e quei sentimenti, resi come di pubblico dominio, e possiamo testimoniare dello stato d'animo da cui nascono, della sincerità che riempie il flatus vocis del verbum, come a voler fissare il momento, a dargli una più solida consistenza, a futura memoria. [...] L'opera di Russi nasce, dunque, da questo retroterra sentimentale e ideale". Lo studioso, infatti, ha sempre ritenuto un "dovere quello di adoperare una parte dei propri talenti nello studio del loco natio, ed ha perfettamente ragione. Se i figli si sottraggono, gli estranei si sentiranno ancor più incentivati a trascurare quella realtà, con il risultato di offrire un'immagine del tutto sbagliata o superficiale. [...] Seguendo questa strada, Russi si è ritrovato accanto ad altri degnissimi personaggi della nostra terra, come Angelo Fraccacreta, ad esempio, che sono andati via per seguire la carriera universitaria, ma sono rimasti sempre legatissimi alle proprie radici".